Vi racconto la storia di Adil, marocchino, arrivato in Italia circa 15 anni fa, senza nulla, ospite del dormitorio e delle nostre accoglienze.
Laureato in Giurisprudenza, ha saputo piano piano inserirsi qui a Cuneo, collaborando con noi nei servizi di Caritas e imparando l’italiano. Si è impegnato ed ha trovato un lavoro part-time, ma ha preso anche il titolo di mediatore che, abbinato alla sua Laurea, gli permette di aiutare i suoi connazionali nel redigere le richieste per i permessi di soggiorno e altra documentazione amministrativa.
Ogni anno ritorna in Marocco da sua moglie e le sue due figlie. Da più di due anni ormai è alla ricerca di una casa da affittare per poter portare in Italia la sua famiglia.
Finalmente quest’autunno, uno degli alloggi a noi in carico si è liberato e, come Caritas, abbiamo chiesto al proprietario di FIDARSI e di affittare la sua casa direttamente ad Adil.
Il proprietario che aveva lasciato alla Caritas il suo alloggio per l’accoglienza degli Ucraini, si è FIDATO ed ha accettato di buon grado di affittare a lui direttamente senza la mediazione della Caritas
Ad inizio dicembre ci siamo incontrati, proprietario, affittuario e due operatori della Caritas, per la firma del contratto.
Uscendo, dopo aver ringraziato tutti, Adil ha voluto tornare indietro ed abbracciarmi. Era raggiante, riconoscente e pieno di gioia.
È stato un momento emozionante e colmo di SPERANZA.
Un segno di Speranza che può essere moltiplicato in questo anno giubilare da quanti intendono il Giubileo come riscatto per la dignità delle persone che altrimenti sarebbero considerate semplici destinatari di aiuti.
Enrico Manassero