Comunicato Terremoto Turchia-Siria

La comunità cristiana delle Diocesi di Cuneo e di Fossano risponde con generosità all’appello di solidarietà lanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Italiana.

A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Lo stanziamento della Conferenza Episcopale Italiana aiuterà a far fronte alle prime necessità.

Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a “un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema”.

Una raccolta straordinaria di offerte in denaro sarà effettuata nelle giornate del 18 e 19 Febbraio in tutte le parrocchie.

Le offerte possono essere inoltrate:

  • A Cuneo: presso la sede Caritas Via Amedeo Rossi, 28.

Tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 (tel 0171605151)

oppure con bonifico bancario

IBAN – IT 96 N 030 69102001 0000 0075 579 – Fondazione Opere Diocesane Cuneesi.

  • A Fossano: Presso la sede Caritas Via Vescovado, 12.

Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30 (0172636264)

oppure con bonifico bancario

IBAN – IT 29 T 06170 46320 000001603189 – Caritas Diocesana Fossano.

con causale: Terremoto Turchia Siria febbraio 2023.

Per chi volesse usufruire della detrazione fiscale sulla somma versata, contatti le segreterie amministrative delle Caritas per avere informazioni.

Inoltre, diamo voce ad una raccomandazione di Caritas Italiana di non effettuare raccolte di beni materiali. Entrambe le Caritas nazionali hanno espressamente richiesto di non inviare beni dall’estero. Per le comunità italiane la forma di aiuto più opportuna resta la colletta in denaro.

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