Logica della non violenza e della pace

Relazioni e dialogo come inno alla Carità e alla nonviolenza. Appuntamenti di formazione spirituale 2024

locandina incontri nonviolenza formazione 2024

La Caritas di Cuneo e Fossano offre due incontri di formazione (martedì 20 febbraio e martedì 16 aprile) sui temi della NonViolenza e della Pace e lo fa partendo da una famosa pagina di San Paolo dalla Prima Lettera ai Corinzi.

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo che tintinna.

Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità, non sarei nulla.

Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità, non mi gioverebbe a nulla.

Linguaggio della Violenza

A fare da contraltare ad una quasi normale narrazione della violenza la Caritas vuole affermare con decisione che si possono risolvere i conflitti senza usare le armi o la violenza, ma con le armi del linguaggio dell’amore. Sembra sempre più evidente quanto stia diventando normale rispondere con la violenza per risolvere i conflitti.

Comunicazione aggressiva, manipolazione, pregiudizi

Il linguaggio della violenza, profondamente intrecciato nelle dinamiche umane e nella gestione dei conflitti, non si limita solo alle parole esplicite di minaccia o danno, ma include anche comunicazioni non verbali e sottili forme di esclusione, marginalizzazione e pregiudizio. Comunicazione aggressiva come parole e toni che attaccano, denigrano o svalutano l’altro e la manipolazione cioè uso del linguaggio per controllare o influenzare gli altri in modo subdolo sono armi letali e non lasciano spazio al dialogo. L’esclusione, ignorare o escludere attivamente qualcuno dal dialogo o dalla comunità e il pregiudizio e gli stereotipi, portano ad alzare muri e a costruire contrapposizioni difficilmente insanabili.

Perchè partire dall’Inno alla Carità di San Paolo?

Il testo contenuto nella Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 13) è uno dei testi più evocativi sul tema dell’amore nella letteratura cristiana e spirituale. Questo passaggio può essere profondamente integrato nella riflessione sul linguaggio dell’amore rispetto al linguaggio della violenza, offrendo una base solida e una visione ispiratrice per promuovere la pace e la risoluzione dei conflitti.

L’amore come fondamento di ogni azione

San Paolo afferma che senza l’amore, anche le azioni più nobili perdono il loro valore. Questo principio può essere applicato enfatizzando che la risposta alla violenza e il processo di risoluzione dei conflitti devono essere radicati nell’amore autentico per gli altri, riconoscendo la loro dignità e il valore intrinseco.

Le qualità dell’amore

Pazienza, gentilezza, l’assenza di invidia, vanagloria, arroganza, e ira; l’amore non si compiace dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Queste qualità possono guidare le interazioni personali e collettive, promuovendo la comunicazione nonviolenta, l’ascolto attivo, l’empatia e il dialogo costruttivo. Possono servire come principi guida per il modo in cui le società affrontano i conflitti, cercando soluzioni che rispettino i diritti e il benessere di tutti.

L’amore sopporta tutto, crede tutto, spera tutto, sopporta tutto

Questa visione dell’amore come forza resiliente e instancabile può ispirare individui e comunità a perseguire la pace nonostante le sfide e le delusioni.
Significa anche lavorare per la giustizia e la riconciliazione con una fede incrollabile nel potenziale umano per il cambiamento e il bene.

Al centro della nostra ricerca della pace dovrebbe esserci un impegno profondo per l’amore che trascende le divisioni, cura le ferite e costruisce comunità resilienti e inclusive. L’ispirazione tratta da questo testo può guidare azioni concrete e politiche volte alla costruzione di una società più giusta e pacifica, evidenziando che la forza più potente a nostra disposizione è, in effetti, l’amore.

Linguaggio della nonviolenza: il linguaggio dell’Amore

Il linguaggio dell’amore dunque cerca di costruire ponti, comprendere, e curare. É un linguaggio che ascolta attivamente che mostra con le parole e il linguaggio del corpo che si sta veramente ascoltando e cercando di capire l’altro. É un linguaggio che esprime Empatia che sa riconoscere l’altro, le sue esperienze. Esprime comprensione e condivisione. Usa il dialogo per esplorare le differenze e trovare terreni comuni, piuttosto che per vincere una disputa.

Rispondere al linguaggio della violenza con il linguaggio dell’amore e della comprensione non è semplice e richiede tempo, pazienza e dedizione. Tuttavia, è attraverso queste pratiche che si possono costruire società più pacifiche e inclusive.

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