visita di monsignor Delbosco a Gibuti

Le tante vie della migrazione. Progetto di solidarietà Quaresima 2024

GIBUTI

Caritas Piemonte/Valle d’Aosta con Caritas Gibuti

 

Caritas Italia ha celebrato nel 2021 il suo 50° anniversario della nascita, lanciando una campagna di gemellaggi fra le varie Caritas regionali e altre Caritas in necessità nel mondo. Caritas Piemonte e Valle d’Aosta hanno deciso di sostenere la Caritas di Gibuti. Nel solco di questo gemellaggio, che ancora si sta organizzando, la nostra Chiesa di Cuneo-Fossano propone un primo gesto di solidarietà e di comunione con la Chiesa di Gibuti. La Repubblica di Gibuti è un piccolo Paese del Corno d’Africa, situato all’estremità meridionale del Mar Rosso, confinante con Etiopia, Somalia ed Eritrea, distante soli 30 Km in linea d’aria dallo Yemen. Le stime ufficiali contano una popolazione di circa 900.000 abitanti, due terzi dei quali risiede nella capitale. Vi è una prevalenza di due gruppi etnici che erano soprattutto nomadi allevatori di cammelli e capre: i Somali al sud e gli Afar al nord. Ex colonia francese, indipendente dal 27 giugno 1977, Gibuti oggi vanta una tranquillità e una stabilità politica rare in questa regione del Corno d’Africa. Ma la stabilità politica e la posizione strategica rendono Gibuti una destinazione favorevole per migranti che giornalmente attraversano il paese per raggiungere l’Arabia Saudita o per insediarsi nella capitale in cerca di fortuna.

Incontro di Caritas Cuneo-Fossano con il direttore di Caritas Gibuti padre Solomon Anneerselvam e mons. Giorgio Bertin

Migranti che provengono in maggioranza dalle vicine Etiopia, Somalia, Eritrea e danno vita a quella che oggi è chiamata “terza via dell’immigrazione”.

È praticamente il porto dell’Etiopia (Paese con più di cento milioni di abitanti senza sbocco sul mare). Inoltre è interessato dalla presenza di diverse Basi Militari straniere (Francia, Italia, Spagna, Stati Uniti, Germania, Giappone, Cina), che da Gibuti lavorano per missioni contro la pirateria in Somalia e in zone del Corno d’Africa. Insomma un mix di popolazione multietnica e varia… Il nostro progetto di solidarietà vorrebbe dirigersi verso un Centro di Alfabetizzazione, denominato LEC (lire, écrire, compter) che ha sede nella cittadina di Ali Sabieh a 100 Km dalla capitale che conta 15.000 abitanti.

Il Centro LEC che oggi ha 240 alunni con 3 insegnanti e una direttrice nominata dal Vescovo, viene in soccorso di ragazze e ragazzi esclusi dal sistema scolastico. Programmi e orari sono adattati agli alunni che già hanno un piccolo lavoro o sono costretti a dare una mano in casa e per questo privati di ogni possibilità di accedere alle scuole pubbliche, spesso anche a causa della mancanza di documenti di identità. Dopo qualche anno gli alunni più meritevoli sono ammessi nei cicli scolastici normali. La diocesi sostiene la copertura del costo annuale di ogni studente pari a 405,00 euro l’anno.

Padre Giorgio Bertin presenta la comunità cristiana di Gibuti

Un paese a maggioranza musulmana, la cui storia è stata fortemente influenzata dall’Impero etiopico di Axum e dalle potenze coloniali, in particolare la Francia. La società gibutina è caratterizzata da una miscela di gruppi etnici, tra cui i clan somali Issa e le tribù Afar, e ha ottenuto l’indipendenza nel 1977. La capitale, Gibuti, funge da principale centro urbano, con la maggior parte della popolazione che vi risiede. La situazione dei migranti irregolari e delle minoranze etniche, come gli arabo-yemeniti, evidenzia le sfide sociali e politiche del paese.

La Chiesa Cattolica in Gibuti è una piccola comunità, principalmente composta da stranieri, che affronta discriminazioni nonostante la Repubblica non sia ufficialmente islamica. La Caritas locale svolge un ruolo cruciale nel supportare i bisognosi attraverso vari progetti di assistenza sociale e sensibilizzazione su temi come le mutilazioni genitali femminili e il sostegno ai disabili.

Caritas Gibuti

Padre Solomon Ponraj Panneerselvam aggiunge che Caritas Gibuti si dedica a sostenere bambini di strada e migranti, inclusi progetti educativi e di reintegrazione familiare, nonché assistenza sanitaria. Le attività di Caritas si estendono anche al supporto delle famiglie che vivono in strada e ai migranti che cercano lo status di rifugiato. Si evidenzia l’importanza dell’opera caritativa e dell’assistenza sociale in un contesto di diversità etnica e religiosa, sottolineando la missione della Chiesa di promuovere la carità, la giustizia sociale e la comprensione interreligiosa in Gibuti.

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