L’accompagnatore abitativo

Soluzioni abitative in case private per la fascia grigia

Primo incontro di formazione ai volontari Progetto casa e all’equipe Caritas con i formatori di CICSENE nell’ambito del progetto Habitat

Nel primo incontro di formazione relativo all’attività 3 del progetto Habitat “Sperimentare azioni di accompagnamento abitativo in alloggi privati con persone in uscita dalle accoglienze anche con l’ausilio di un’organizzazioni no profit specializzata sul fronte dell’abitare con persone/famiglie a rischio di povertà”, è stata presentata una guida per la selezione, formazione e valutazione di accompagnatori abitativi seguendo il modello CICSENE, un’approccio consolidato attraverso l’esperienza di oltre 2.000 casi gestiti in circa 10 anni, mirato al sostegno di individui e nuclei familiari in situazioni di vulnerabilità abitativa senza raggiungere lo stato di indigenza. Questo gruppo, definito come “fascia grigia”, include varie categorie quali persone che si separano riducendo il proprio reddito, lavoratori in difficoltà, anziani soli, giovani precari, famiglie monoreddito e situazioni di malattia grave.

Il modello CICSENE si focalizza sull’intermediazione tra la domanda e l’offerta di alloggi privati, cercando soluzioni abitative sostenibili nel mercato privato, dove il problema principale non è la mancanza di case ma l’accesso ad esse, specialmente in contesti urbani con un elevato numero di abitazioni vuote.

Il processo di accompagnamento abitativo del CICSENE include vari step: dal primo contatto, alla raccolta di informazioni, alla ricerca di soluzioni abitative, alla mediazione e stipula di contratti di locazione con canoni accessibili, e infine un supporto continuativo durante la durata del contratto. Viene sottolineata l’importanza della figura dell’accompagnatore abitativo, che opera attraverso un approccio interattivo, instaurando rapporti fiduciari tra le parti e utilizzando strumenti quali la polizza Salvaffitti per rendere l’affitto appetibile per i proprietari e sostenibile per gli inquilini.

La sostenibilità delle soluzioni abitative è valutata in base alla capacità di spesa del nucleo familiare, che dovrebbe allocare tra il 30% e il 40% delle proprie entrate mensili nette per l’affitto (escluse utenze). Il documento evidenzia anche il Piano Mutualistico Salvafitto, che offre copertura per morosità, danni, e costi legali associati a procedure di sfratto, riducendo i rischi per proprietari e inquilini.

In conclusione, il documento mira a promuovere pratiche abitative più inclusive e sostenibili attraverso la formazione di accompagnatori abitativi qualificati che possano facilitare l’accesso a soluzioni abitative adeguate per le fasce più vulnerabili della popolazione.

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